LUDWIG VAN BEETHOVEN (1770 – 1827)
Sinfonia n. 9 in re minore, op. 125 “Corale” per soli, coro e orchestra
Allegro ma non troppo, un poco maestoso
Molto vivace
Adagio molto e cantabile (si bemolle maggiore)
Presto (fa maggiore) – Allegro assai (re maggiore) – Recitativo per baritono: O Freunde, nicht diese Töne (fa maggiore) – Coro: Freude, schöner Götterfunken (Allegro assai – re maggiore)
ORCHESTRA DELL’ISTITUZIONE SINFONICA ABRUZZESE
in collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica “A. Casella” dell’Aquila
CORO DELL’ACCADEMIA DI PESCARA
CORALE NOVANTANOVE DI L’AQUILA
CORO DELLE NOVE DI PESCARA
Pasquale VELENO direttore
Ettore Maria DEL ROMANO direttore del coro
Sara ROSSINI soprano
Cecilia BERNINI contralto
Riccardo DELLA SCIUCCA tenore
Rocco CAVALLUZZI basso
A 200 anni dalla composizione, una monumentale produzione dedicata a una pagina iconica della musica di ogni tempo, un capolavoro indiscusso capace di superare il concetto stesso di “sinfonia” e di rivoluzionare il linguaggio musicale: la Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven.
Oltre 150 artisti sul palco: ai professori dell’Orchestra dell’ISA si affiancheranno brillanti allievi del Conservatorio Statale di Musica “A. Casella” dell’Aquila. Con loro si esibirà un poker di stelle della lirica italiana, tra i nomi più promettenti della nuova generazione: il soprano Sara Rossini, il contralto Cecilia Bernini, il tenore Riccardo della Sciucca e il basso Rocco Cavalluzzi. Sul palco, dirette dal M° Ettore Maria Del Romano, anche le voci di due fra le più riconosciute compagini coreutiche abruzzesi: il Coro dell’Accademia di Pescara e la Corale Novantanove dell’Aquila. La direzione è affidata a Pasquale Veleno, direttore d’orchestra, pianista e direttore di coro, un nome di riferimento nel panorama della musica corale e polifonica italiana.
La Nona Sinfonia è una grandiosa architettura sonora nella quale Beethoven esprime il proprio genio facendo convivere stile operistico e musica militare, esotismi e scrittura polifonica tipica della musica sacra: elementi eterogenei che compongono un organismo unitario, ricco di invenzioni timbriche e di finezze ritmiche che creano un’energia incontenibile. Da qui si leva, solenne e vivace insieme, l’Inno alla Gioia del filosofo Friedrich Schiller al quale è affidato il sogno di una pacifica fratellanza fra gli uomini: “Gioia si chiama la forte molla che sta nella natura eterna. Gioia, gioia aziona le ruote nel grande meccanismo del mondo”.
Per informazioni: Botteghino del Teatro Marrucino 0871330470