Il Teatro Marrucino a casa tua con Livietta e Tracollo e Suor Angelica

Il Teatro Marrucino a casa tua con Livietta e Tracollo e Suor Angelica

Le nuove disposizioni legislative in materia di contenimento e gestione dell’emergenza Covid-19 impongono la chiusura al pubblico delle sale teatrali, ma non fermano l’attività di  produzione lirica del Teatro Marrucino che ha deciso di aprire virtualmente la propria platea trasmettendo sulle emittenti televisive Rete 8 e TV SEI il primo degli appuntamenti del Cartellone Lirico Autunnale 2020, che vede in programma due titoli di elevato valore artistico e di grande interesse per gli appassionati dell’Opera Lirica:  Livietta e Tracollo, intermezzo musicale in due parti di Giovanni Battista Pergolesi, su libretto di Tommaso Mariani e  Suor Angelica, opera lirica in un atto di Giacomo Puccini,  su libretto di Giovacchino Forzano.

L’intermezzo Livietta e Tracollo, uno dei più popolari ed eseguiti nella metà del Settecento in Italia ed in Europa, andò in scena per la prima volta il 25 ottobre 1734 a Napoli presso il Teatro San Bartolomeo, in occasione del compleanno della Regina Elisabetta di Spagna, “riempiendo” i due intervalli di Adriano in Siria, secondo la prassi dell’epoca di inserire un titolo comico all’interno della rappresentazione di un’opera seria.

Il libretto ripropone il tema dei travestimenti, con situazioni stereotipe di provenienza per lo più veneziana e napoletana. La vicenda ruota attorno alle maldestre imprese truffaldine di Tracollo che, da pessimo ladro qual è, tenta invano di imbrogliare Livietta con una serie di travestimenti ed inganni puntualmente smascherati dall’astuta ragazza e si snoda verso il lieto fine in cui i due finiscono per giurarsi eterno amore.

Suor Angelica tra le opere del Trittico insieme a Gianni Schicchi e a Il Tabarro, è quella più amata dal celebre compositore toscano. Il Trittico debuttò il 14 dicembre 1918 al Metropolitan di New York, ma Suor Angelica venne accolta freddamente dal pubblico. Questo atto unico, un unicum nel teatro europeo d’allora, presenta una raffinata architettura musicale con un equilibrio perfetto e con una successione di episodi contrastanti studiata ad arte. Dedicata ad un cast interamente femminile è un capolavoro di orchestrazione, basato su giochi timbrici abbinati a personaggi e situazioni, su equilibri sonori delicatissimi, su dinamiche perfettamente studiate.

Suor Angelica da sette anni è in un monastero per volontà della sua aristocratica famiglia che l’ha costretta alla clausura per aver avuto un figlio al di fuori del matrimonio. Nonostante la vita di preghiera non può però dimenticare il bambino avuto dall’illecita relazione che fu la causa del suo ritiro dal mondo.

L’opera mette in scena momenti di profondo misticismo, dopo pagine che ritraggono con mano leggera la vita conventuale di un gruppo di giovani monache. L’amore, tema peculiare dell’opera pucciniana, viene qui vissuto come privazione.  Suor Angelica, non può amare, non le è permesso; è rinchiusa tra le mura di un convento per espiare la propria colpa giovanile, ha soltanto il suo istinto e il suo amore di madre, seppur lontana, che la tiene in vita.

Gli allestimenti saranno di Opera 2001 di Alicante – Spagna, curati dallo scenografo Alfredo Troisi. La regia sarà affidata al Maestro Riccardo Canessa, noto regista lirico.

L’abile bacchetta del triestino Walter Attanasi, definito dalla critica “mago del podio”, dirigerà i talentuosi musicisti abruzzesi Marco Moresco al pianoforte e cembalo ed Emilia Di Pasquale al pianoforte.

Il Coro del Teatro Marrucino sarà preparato e guidato dal Maestro Christian Starinieri, baritono teatino impegnato in numerose produzioni liriche e sacre, nonché interprete di un ampio repertorio cameristico italiano e straniero, che ha collaborato con personaggi di fama nazionale ed internazionale. Anche il cast, composto da giovani cantanti tutti di grande valenza artistica, si fregia della presenza di artisti corregionali.

Un grande impegno per il Teatro Marrucino che, seppur nella consapevolezza di non poter offrire l’emozione e la partecipazione che regalano le rappresentazioni dal vivo, intende garantire il servizio pubblico del teatro anche in questo momento difficile e, nello stesso tempo manifestare il proprio sostegno ai lavoratori dello spettacolo che oramai da mesi si trovano a dover affrontare la crisi conseguente alla pandemia di coronavirus.

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