Regia di Alessandro Preziosi
Chitarra Live di Daniele Bonaviri
A cinquant’anni dalla sua morte Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfiro – genito Gagliardi de Curtis di Bisanzio, più romanticamente Totò, non ha mai smesso di farci sentire la sua presenza. Non lo ha fatto la sua maschera, emblema sorridente e triste del sottoproletariato urbano in un’Italia schiacciata ma viva, e non lo ha fatto l’uomo, nostalgico e fragile, che con quella maschera sembrava avere poco o niente a che fare. La lettura tra lettere, interviste, frammenti, musica e poesia ripercorre la carriera dell’attore partendo idealmente dal suo rapporto con il teatro, che con apparente paradosso, meglio di altro può servire come chiave per mettere a nudo l’uomo oltre la maschera dell’interprete.