STORIA
IN SCENA DA OLTRE DUECENTO ANNI
STORIA
IN SCENA DA OLTRE DUECENTO ANNI
LE ORIGINI DEL TEATRO A CHIETI
Chieti, anticamente conosciuta come Teate Marrucinorum, vanta una tradizione teatrale che risale all’epoca romana. Tra la fine del I secolo a.C. e la metà del I secolo d.C., furono edificati un teatro e un anfiteatro, situati nell’antica acropoli, oggi ancora visibili. Queste strutture rappresentavano centri vitali per la diffusione della cultura e la socializzazione. Con il declino dell’Impero Romano e le invasioni barbariche, tali edifici caddero in disuso, e durante il Medioevo, le rappresentazioni teatrali si spostarono in piazze, chiese e palazzi.
LA NASCITA DEL REAL TEATRO SAN FERDINANDO
Agli inizi del XIX secolo, la crescente domanda di spazi adeguati per le rappresentazioni spinse il Decurionato di Chieti a deliberare la costruzione di un nuovo teatro. Il progetto fu affidato all’architetto teramano Eugenio Michitelli, e i lavori iniziarono nel marzo 1813 sull’area della sconsacrata Chiesa di Sant’Ignazio. Completato nel 1817, il teatro fu inaugurato l’11 gennaio 1818 con una festa da ballo, seguito dalla rappresentazione de
“La Cenerentola” di Gioachino Rossini.
EVOLUZIONE E RICONOSCIMENTI
Nel 1861, con l’Unità d’Italia, il teatro fu rinominato “Teatro Marrucino” in onore dell’antico popolo italico dei Marrucini. Nel 1875, fu arricchito con un sipario dipinto da Giovanni Ponticelli, raffigurante il trionfo di Asinio Pollione.
Nel corso degli anni, il teatro ha ospitato artisti illustri come Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio. Nel 2001, è stato riconosciuto come Teatro Lirico d’Abruzzo e, nel 2003, ha acquisito il titolo di Teatro di Tradizione.
IL TEATRO MARRUCINO OGGI
Oggi, il Teatro Marrucino continua a essere un punto di riferimento culturale in Abruzzo, offrendo stagioni liriche, teatrali e concertistiche di alto livello.
Recenti interventi hanno migliorato l’accessibilità e la fruibilità del teatro, rendendolo un luogo inclusivo per tutti.
Il Teatro Marrucino rappresenta un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore per la città di Chieti e per l’intera regione.